TEMI SHARITALY 2017:
Città in piattaforma
Cooperative in piattaforma
Disegno delle piattaforme collaborative
Lavoratori di piattaforma
Nuovi luoghi collaborativi in piattaforma
Scale up
Welfare aziendale in piattaforma
Welfare territoriale in piattaforma
Scienza dei Cittadini
Welfare e Territorio
La masterclass affronterà il tema della riattivazione a fini sociali di immobili pubblici, la cui gestione è a data a soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione.
Nonostante le sperimentazioni siano ormai numerose, diversi nodi, oggi in cima all’agenda delle politiche urbane, sono ancora da sciogliere e poco dibattute sono le possibili soluzioni. La masterclass cercherà di affrontare le seguenti questioni: le strategie di riuso, i modelli gestionali praticabili, i soggetti da coinvolgere nella gestione, i processi da attivare, i profili di sostenibilità, proponendo anche possibili modalità di trattamento.
La masterclass si rivolge in particolare ai decisori pubblici proprietari degli immobili, ai soggetti impegnati a sostenere le iniziative di riattivazione a fini sociali (come le fondazioni e altri abilitatori), agli operatori culturali, innovatori sociali e city makers in cerca di spazi per progetti capaci di generare un forte e positivo impatto per la collettività, e impegnati a individuare forme di partnership pubblico-privato capaci e durature.
9.30 – 11.00 Comunicazioni
Introduzione alla masterclass – Claudio Calvaresi (Avanzi)
La riattivazione degli immobili pubblici: questioni gestionali e di sostenibilità – Matteo Bartolomeo (Avanzi)
La costruzione di un polo della cultura e della creatività: l’esperienza di BASE – Valentina La Terza (BASE Milano)
L’esperienza delle Serre dei giardini Margherita a Bologna e il community organizing – Nicoletta Tranquillo (Kilowatt)
11.00 – 11.15 Break
11.15 – 12.30 Esercitazione
Presentazione dell’esercitazione. Svolgimento dell’esercitazione in gruppi e debriefing
12.30 –13.00 – Intervento conclusivo
Abilitare l’innovazione dal basso: l’esperienza del bando culturability – Roberta Franceschinelli (Culturability)
A cura di Avanzi e Base
Il Growth Hacking è una nuova metodologia che unisce pensiero analitico e creatività non-convenzionale per affrontare le sfide del Marketing in azienda. Ma “crescita” assume diversi significati a seconda della fase di vita e del modello di business dell’azienda in questione. Esistono allora pratiche specifiche per migliorare i risultati di una piattaforma? Quali metriche guardare? Dove investire? Durante questa master class esploreremo casi studio specifici per questo modello di business, imparando strategie utilizzate da piattaforme Made In Silicon Valley per capire come applicarle alla realtà italiana.
La masterclass sarà così strutturata:
A cura di Luca Barboni (Growth Hacker e Imprenditore)
Programma:
Check-in/ apertura lavori
I 5 paradigmi organizzativi e i relativi stadi evolutivi dell’uomo. L’organizzazione teal e i suoi 3 pilastri fondanti
2 casi aziendali, profit e non profit
Riflessione individuale, confronto in piccoli gruppi e in plenaria:
Cosa sta morendo oggi: approcci, valori e pratiche delle proprie organizzazioni di appartenenza che sono in contraddizione con le nuove tendenze organizzative
Cosa vuole nascere: quali nuove possibilità di azione, dentro alle proprie organizzazioni, possono rappresentare l’inizio di un nuovo trend organizzativo e possono essere di ispirazione per una sperimentazione?
Fast prototyping: quali nuove azioni posso sperimentare nella mia organizzazione, come primo passo per passare a un nuovo stadio evolutivo?
Check-out/ chiusura lavori
Con Francesca Natale e Sandra Ermacora (Peoplerise)
Interviene Cristina Tajani (Assessore Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano).
Presentazione della mappatura delle piattaforme collaborative di Marta Mainieri (Collaboriamo)
Presentazione della mappatura del crowdfundig di Claudio Bedino (Starteed) e Ivana Pais (Università Cattolica del Sacro Cuore)
Introduzione di Ivana Pais (Università Cattolica del Sacro Cuore)
Intervista ad Angelo Rindone (Produzioni dal Basso), Matteo Sarzana (Deliveroo) e Andrea Saviane (BlaBlaCar)
Intervento di Davide Arcidiacono (Università Cattolica del Sacro Cuore)
Intervista a Giovanni Bono (Housers) e Simone Marini (Sailsquare)
Introduzione di Simone Cicero (Platform Toolkit)
Intervista a Emanuele Rapisarda (Cocoon Project)
Introduzione di M. Mainieri (Collaboriamo), M. Corubolo (Polimi Desis)
Intervista a Giovanni Maistrello (Car2Go), Piercarlo Mansueto (Sharewood) e Alvise Vigilante (Yougenio)
Intervento di Alberta Andreotti (Università Bicocca Milano)
Intervento di Marco Zappalorto e Alice Casey (Nesta)
L’Arte dell’Home sharing: perché un’associazione, area informativa, area formativa, area discussioni, area convenzioni, area eventi, area artistica, area Statuto e Regolamenti con possibilità di associarsi.
Approfondimento: Vicini Mentor condividono le proprie competenze con i Vicini Mentee: socialità, condivisione e gratuità tra vicini che intendono reciprocamente migliorarsi e migliorare il benessere quotidiano. Ci saranno in parallelo più incontri che riguarderanno, ad esempio: come migliorare l’autostima, come presentarsi al meglio ad un colloquio di lavoro, come utilizzare al meglio gli strumenti digitali ed i social media, le basi del disegno, public speaking, etc.
A cura di Paladin e OspitaMi | A cura di GUDMUD
L’economia digitale e la sharing economy hanno creato nuove forme professionali ma anche nuove incertezze e fragilità. Host, gnammers, sitter, autisti e tutti i lavoratori delle piattaforme di sharing economy stanno trasformando spesso l’occasionalità della loro prestazione in un ricavo importante per le loro vite. Tuttavia per la componente innovativa delle loro prestazioni, si trovano spesso fuori da un circuito di sussidi, sostegno, agevolazioni, assicurazioni garanzie per la propria salute e il proprio futuro. Cresce l’esigenza di avere risposte ad hoc capaci di offrire ai nuovi lavoratori benefici simili a quelli dei lavoratori tradizionali. Quali sono i bisogni di riders, coworkers e in generale di tutti i cosiddetti “imprenditori di se stessi”?
CNA, da tempo, “opera per dare valore all’artigianato e alla piccola e media impresa, proponendosi come partner per lo sviluppo e promuovendo il progresso economico e sociale”. Con l’intenzione di sviluppare ed erogare servizi integrati e consulenze personalizzate anche a nuove tipologie di lavoratori, e con l’obiettivo di produrre pacchetti innovativi e personalizzati, CNA, con il supporto di Epasa – Itaca e Mutua Cesare Pozzo, propone durante Sharitaly un workshop che vuole essere il primo step di un percorso che ha l’obiettivo di analizzare i bisogni delle nuove categorie professionali e individuare possibili soluzioni assicurative.
Il workshop si snoderà in tre diverse fasi
PARTE 1 – inquadramento del tema
Il workshop inizia con un inquadramento teorico su due livelli:
Introduzione Stefano Binda (CNA) e Valter Marani
“Lavoro autonomo: nuovi bisogni, nuove rappresentanze” intervento a cura di Paolo Borghi dell’Università Bicocca di Milano)
“Come cambia il lavoro nell’era delle piattaforme”, intervento a cura di Davide Arcidiacono, Università Cattolica del Sacro Cuore
I lavoratori che si fanno piattaforma- Barbara d’Amico (giornalista freelence) intervista Sandrino Graceffa (CEO Smart Belgio)
PARTE 2 – workshop
Nella seconda parte del workshop i partecipanti sono divisi in due tavoli per andare in profondità del tema, a partire dai racconti personali degli utenti di piattaforma.
Si esplorano due tematiche principali al workshop: redditi e regimi fiscali e welfare, sicurezza sociale e protezione
Ogni tavolo prevede: 1 moderatore, 2-3 utenti che portano la loro esperienza e alcuni partecipanti interessati alla comprensione e alla messa a sistema dei bisogni di questi nuovi utenti. Per facilitare il ragionamento si useranno i seguenti strumenti tipici del service design.
PARTE 3 – restituzione e commento finale
Un rappresentante di ogni tavolo presenta i risultati e commenta. Si apre un dibattito di conclusione.
A cura della CNA e Sharitaly con il supporto di Epasa e Mutua Cesare Pozzo
Con: S. Binda (CNA), D. Arcidiacono (Università Cattolica del Sacro Cuore), P. Borghi (Università Bicocca Milano), L. Rogel (Housing Lab)
Il workshop riprende una riflessione sullo stesso tema intrapresa in un incontro del 21 novembre ad Avanzi.
Porteremo i risultati di quel confronto e ci soffermeremo in particolare su come iniziative di condivisione di spazi e immobili abbiano aperto a nuove forme di imprenditoria civica. Di queste pratiche discuteremo con i protagonisti, con esperti che ci permetteranno di leggerle criticamente e con policy maker che indicheranno come valorizzarle nella prospettiva di una nuova agenda pubblica.
A cura di Avanzi e BASE Milano, si colloca nell’ambito del programma sul city making promosso da BASE Milano.
Scalare il proprio business attraverso l’internazionalizzazione, come adattare la strategia della nazione d’origine a nuovi mercati bilanciando il trade off tra dedicare risorse e duplicare costi. L’esempio di Housers partita dalla Spagna, ora attiva in altre due nazioni.
A cura di Giovanni Buono (CEO Housers Italia)
Altroconsumo, Collaboriamo e Airbnb ti invitano a scoprire come sfruttare le opportunità e superare le barriere delle locazioni turistiche online. Hai una casa che vorresti affittare, ma non sai da dove partire per usare le piattaforme di sharing? Vorresti sentirti a casa a quando viaggi, ma non sapresti a chi rivolgerti in caso di imprevisti? Vieni al workshop e tutti i tuoi dubbi saranno chiariti!
Modera Paola Stringa (L’Impresa, Sole 24 ore)
Intervengono Caterina Mainieri (Collaboriamo), Ivo Tarantino (Altroconsumo) e Mauro Turcatti (Airbnb Italia)
Per un’azienda aderire a reti territoriali pubblico private è un’occasione per costruire nuovi progetti condivisi di welfare, che vanno oltre i confini della singola azienda, generando valore su tutto il territorio.
Con Elisabetta Dallavalle (Nestlé)
L’intervento prende spunto dai risultati emersi da un corso sperimentale* di design dei servizi tenuto presso la Laurea Magistrale in Product Service System Design al Politecnico di Milano che ha indagato una nuova tipologia di centro multi-servizi: i City Service Hub. Si tratta di luoghi deputati alla progettazione ed erogazione partecipata dei servizi pubblici o privati che si possono riferire a vari ambiti della vita quotidiana. Hanno vari nomi, non solo City Service Hub, ma anche Community Hub, Neighbourhood Centre, One Stop Shop, Fab-lab di servizi, proprio perché possono essere più simili ad esempio a un “negozio” di servizi o a un bar o a una portineria di vicinato… L’intervento e la discussione che ne seguirà esploreranno queste nuove tipologie urbane, approfondendo come la sharing economy possa assumere forme molto diverse tra di esse.
A cura di: Anna Meroni, Daniela Selloni e Stefana Broadbent (Polimi Desis)
Tutor: Martina Rossi e Susanna De Besi.
Un Laboratorio sulle pratiche collaborative e nuove forme di condivisione che stanno sollecitando politiche giovanili, mettendo in discussione i confini fra i campi esperienziali che segnano le transizioni all’età adulta. Attraversando un makerspace, una cooperativa di comunità, un coworking solidale, ci si rende conto che molti mondi giovanili stanno ridisegnando i confini tra formazione e lavoro, gioco e impegno, gruppalità e individualità, solidarietà e competizione. Per chi lavora con i giovani – in ambito sociale, culturale e formativo – sorgono nuove domande, che investono il proprio ruolo e quello delle organizzazioni, facendo scorgere in controluce la possibilità di rigenerare le pratiche cooperative che hanno segnato la storia del lavoro sociale. C’è la netta sensazione di avere molto imparare da giovani che si muovono tra piattaforme e network ad alta intensità relazionale, ma anche di avere qualcosa da offrire mettendo di nuovo in gioco la propria esperienza di animatori di comunità. C’è parecchio da fare, con i giovani.
Laboratorio a cura di “Cose da fare con i giovani”
Con: Carlo Andorlini (Università di Firenze), Nicola Basile (cooperativa sociale Il Torpedone), Franco Floris (Animazione Sociale), Michele Gagliardo (Libera), Miki Marmo (Associanimazione), Andrea Marchesi (Università di Milano Bicocca), Francesca Paini (Associanimazione)
Anche nelle organizzazioni più strutturate esiste lo spazio per creare comunità e introdurre un modo di lavorare che, mettendo da parte action plan e kpi’s, fa leva su passioni, ingaggio, una diversa concezione di tempo e libera nuove energie.
Con Chiara Bisconti (Nestlé)
Il rispetto della normativa di riferimento, una predisposizione accurata dei documenti contrattuali nonché la corretta gestione dei diversi passaggi nei quali si fonda e sviluppa il rapporto giuridico tra la piattaforma e gli utenti non solo servono a ridurre le potenziali responsabilità a carico delle piattaforme, ma rappresentano un imprescindibile contributo alla costruzione della reputazione, fiducia e appartenenza chiave per una piattaforma di successo.
L’incontro si pone come obiettivo quello di illustrare i risvolti pratici ed immediati delle principali problematiche contrattuali che si devono considerare nella progettazione ed implementazione di una piattaforma collaborativa.
Con Caterina Mainieri (Collaboriamo)
Con Piercarlo Mansueto (Sharewood)
Dal 2018 le auto elettriche di SHARE’NGO inizieranno a misurare in mobilità (fanno decine di migliaia di chilometri al giorno) ben 24 paramatri di qualità ambientale (traffico, rumore, campi elettromagnetici…) e di qualità dell’aria (C02, NH3, Polveri Sottili…). Il progetto si chiama ECOWATCH ed è il primo al mondo in cui le auto in sharing contribuiscono a controllare la salubrità dell’ambiente urbano. Il workshop organizzato da Share’ngo è aperto a tutte le organizzazioni dei cittadini e alle associazioni attente all’ambiente e ai ricercatori universitari impegnati sul tema della sostenibilità. Obiettivo del laboratorio è avviare una ”riflessione creativa” su come questi dati possano essere restituiti in forma utile e utilizzabile alla città. Qualche esempio? Mappe di calore con i parchi e le aree attrezzate per bambini meno inquinate, gli indici di salubrità delle vie e dei quartieri per chi cerca casa in affitto o in acquisto, gli alert veicolati via APP su come ridurre l’inquinamento interno domestico nelle aree più congestionate.
A cura di: Share’ngo
Tutor: Caterina Cammarata, Matteo Gandolfi e Federico Bonazzi
Nell’ambito della profonda trasformazione sociale (e digitale) che stiamo vivendo, Leroy Merlin sta letteralmente ridisegnando il proprio DNA, con un nuovo modo di fare impresa che sia inclusivo e aperto verso l’esterno, trovando nell’economia collaborativa uno degli asset di sviluppo più importanti. Una collaborazione che crea un legame stretto con il territorio e la comunità, uno degli stakeholder più importanti per l’azienda. Un esempio concreto è quello del punto vendita Leroy Merlin di Torino Giulio Cesare, un modello di welfare territoriale che dimostra come un negozio e i suoi collaboratori possano attivarsi con progetti sul territorio, volti a coinvolgere la comunità, offrendo servizi utili e con il supporto dei cittadini stessi. Attraverso la messa in atto di questi progetti si è creata una vera e propria rete di condivisione e attivazione che ha visto il suo fulcro nel punto vendita Leroy Merlin, emblema del negozio piattaforma. L’azienda piattaforma non è dunque solo un concetto online, ma si concretizza in un luogo fisico, in cui è possibile fare rete, dare e ricevere servizi, oltre a condividere know-how ed esperienze.
A cura di Luca Pereno (Responsabile CSR di Leroy Merlin Italia)
L’obiettivo del workshop è esplorare il ruolo dell’assicurazione nella sharing economy a partire dall’analisi del rischio del prosumer e della piattaforma, fino ad arrivare a un ruolo più di partneship per fornire e costruire nuove soluzioni, servizi e filiere.
Il workshop è curato da Collaboriamo in collaborazione con Reale Mutua
Con Marta Mainieri (Collaboriamo) e Marta Corubolo (Polimi Desis)
Parteciperanno le seguenti start up:
Il workshop è a numero chiuso (su invito).
Immaginiamo la città: le luci accese, le luci spente, i negozi, gli abitanti, i servizi, gli “occhi sulla strada”. Il decisivo contributo del commercio alla vitalità delle aree urbane si attua attraverso l’integrazione di tutti gli elementi che realizzano la “vita pubblica”.
Come è possibile sostenere il commercio di vicinato? Come gli abitanti, i commercianti, gli operatori dei servizi e delle amministrazioni locali possono stringere un patto di collaborazione per realizzare quartieri vivi e vivibili? Se il commercio di vicinato è un elemento di qualità dello spazio urbano, cosa serve e cosa manca affinché i negozi rimangano presidio territoriale ed elementi di coesione sociale?
Agli esperti, agli operatori e agli interessati, agli abitanti e agli amministratori proponiamo un confronto serrato sulle interazioni e sulle collaborazioni possibili, sulle azioni e sugli strumenti innovativi alla base dell’esperienza del progetto di Fondazione Housing Sociale “Commercio on demand”.
Introduce Giordana Ferri
L’incontro verrà tenuto da Rossella Bearzatto, Luciana Pacucci e Roberta Conditi di Fondazione Housing Sociale.
Il mondo dell’economia digitale collaborativa e quello della cooperazione negli ultimi anni si sono osservati, a volte si sono incontrati, solo occasionalmente hanno provato a confrontarsi.
Nel momento in cui sembra venire meno la lettura ideologica che ha spinto prima il diffondersi della sharing economy e poi la sua critica, si aprono spazi per un confronto che prenda spunto dalle evidenti affinità, soprattutto nella ricerca di modelli di scambio economico radicati nella dimensione relazionale, e che valorizzi le differenze come stimolo all’innovazione di entrambi i modelli.
L’emergere del “platform cooperativism”, nato pochi anni fa negli Stati Uniti come movimento promosso da attivisti, intellettuali e operatori del settore e ormai diffuso a livello internazionale, e di forme di “neo-mutualismo” dove la solidarietà passa da input a output, potrebbe rivelarsi una nuova bolla autoreferenziale, destinata solo a alimentare attività convegnistica, oppure favorire la sperimentazione di nuovi modelli e la messa in rete delle relative esperienze. E’ con questo secondo obiettivo che Sharitaly, insieme a Iris Network e Innovare per includere e con il supporto di Alleanza delle Cooperative, promuove un workshop dedicato alle pratiche di contaminazione tra collaborazione e cooperazione. L’idea che guida questo incontro è che l’economia collaborativa possa trarre conoscenze, esperienze, modelli dal mondo cooperativo e, allo stesso tempo, la cooperazione possa trovare nei modelli collaborativi spunti utili al suo rinnovamento.
Il workshop è organizzato in tre parti.
Innanzitutto, verranno fornite le coordinate storiche e concettuali dell’incontro tra collaborazione e cooperazione: si costruirà una mappa dei concetti, degli attori e delle esperienze che stanno guidando il dibattito.
Il cuore del workshop sarà l’analisi guidata di quattro esperienze che declinano in modo diverso l’idea di cooperazione in piattaforma, attraverso il confronto diretto con i loro promotori.
Nell’ultima parte si rifletterà, a partire dalla condivisione delle osservazioni raccolte dai partecipanti durante gli studi di caso, sulle possibilità di applicazione delle logiche osservate ad altri servizi e modelli dell’economia collaborativa e cooperativa.
A cura di Alleanza delle Cooperative, Innovare X includere, Iris network e Sharitaly
Con Francesco Serventi (Croqqer Italia Srl Società Benefit)
Negli ultimi anni stiamo assistendo alla diffusione del fenomeno delle “portinerie di quartiere”, dei nuovi punti di riferimento in grado di tessere relazioni nel territorio e di aiutare a risolvere i piccoli problemi quotidiani, mettendo in gioco il più delle volte le risorse e le competenze presenti sul territorio stesso, generando anche nuove economie.
Le portinerie di quartiere nascono nei modi più diversi e da attori altrettanto diversi: dal bar che inizia a offrire anche i servizi di portierato, alla cooperativa sociale che attiva presidi sul territorio, alle edicole che diventano dei punti di riferimento “risolvi problemi”.
Il valore che queste nuove portinerie generano nei quartieri è evidente, la domanda che più frequentemente ci si pone è: come si fa? Come si replica in altri quartieri, in altre città?
Il workshop è rivolto a chi sta progettando o ha appena avviato una portineria di quartiere e ha l’obiettivo di apprendere dai modelli di successo e di fornire conoscenze e competenze per poterli replicare altrove.
A cura di Housing Lab
Con: Guillaume Broca (Allo Bernard) e Francesca Laudisi (Portineria 14)
A cura di Andre Leo (Real Estate Manager in Housers Italia)
Due ore di co-progettazione fra coworking manager, aziende e PA per capire come costruire una piattaforma tra mondo delle imprese l’ancora fluido movimento dei coworking, al fine di promuovere sinergie e pratiche collaborative tra i diversi player economici .
Dall’esperienza di Espresso Coworking, la nonConferenza nazionale sui temi del coworking e del lavoro, una proposta di sistema per cogliere, all’interno della cornice del Welfare aziendale, le opportunità legate allo smartworking, favorire la produttività aziendale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il tutto attraverso una piattaforma digitale che connetta imprese, P.A. e spazi di coworking, sostenendo la formazione continua di lavoratori, la contaminazione reciproca tra freelance e dipendenti e la riduzione dell’impronta ecologica.
Nel riconoscere il ruolo del coworking quale infrastruttura abilitante della società, la proposta, già condivisa con aziende e multinazionali, mira a offrire a diverse tipologie di imprese uno standard di processo e di prodotto da sottoporre ai propri dipendenti. Uno standard che garantisca in particolare:
Il workshop ha quindi l’obietti di mettere a fuoco i building block della piattaforma, la sua specifica value proposition e il potenziale impatto. Un momento di discussione e co-progettazione aperta tra i diversi attori dell’ecosistema per costruire un nuovo capitolo del lavoro agile in Italia.
Introduce: Mico Rao (Proteina)
Intervengono: Antonio Ardiccioni (Multiverso), Giorgio Baracco (Lab121), Ronnie Garattoni (Warehouse Coworking Factory), Enrico Parisio (Millepiani)
Bologna ha adottato nel 2014 il Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani, come frutto della sperimentazione condotta grazie al progetto “La città come bene comune” della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il Regolamento ha profondamente innovato la cura e l’amministrazione della città, creando una forma inedita di collaborazione tra amministrazione, cittadini e altre articolazioni della comunità locale. Nel contempo, il Comune ha lanciato “Collaborare è Bologna” con una finalità duplice: (i) coordinare all’interno di un’unica politica pubblica diversi progetti di rigenerazione dei beni comuni urbani, innovazione sociale ed economia collaborativa; (ii) prototipare un metodo nuovo per costruire un dialogo con le forze della collaborazione civica nella città. “CO-Bologna” è stata parte di questo processo e percorso. CO-Bologna è frutto di un patto di collaborazione aperto tra la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il Comune di Bologna. La gestione del patto è coordinata da LabGov – LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni, nell’ambito dell’ICEDD, International Center for Democracy and Democratization, diretto dal prof. Leonardo Morlino. Il patto, firmato nel luglio del 2015, si articola sostanzialmente in cinque punti:
1) Analisi, verifica, valutazione della fase di sperimentazione e attuazione del Regolamento e dei patti di collaborazione
2) Diagnosi delle criticità ed estrazione di linee guida per l’adozione di eventuali interventi correttivi sulla collaborazione civica
3) Sperimentazioneconprogettispecificiperfavorirel’estensionedeiprincipiedeglistrumenti di collaborazione civica e governance locale collaborativa, innovazione sociale ed economia collaborativa contemplati dal Regolamento ed altri settori dell’amministrazione
4) Individuazionedeiprincipiperdisegnareformeorganizzativeeregoleproceduralibasatesul principio della collaborazione civica
5) Divulgazione a livello nazionale e internazionale dei risultati e degli impatti del processo di collaborazione civica e governance locale collaborativa attivato a Bologna
Il panel dedicato alla presentazione dei risultati del programma Co-Bologna introdurrà il framework teorico e metodologico del processo, descriverà le azioni del programma e gli output prodotti. Il panel si soffermerà in particolare sul processo analisi dei patti di collaborazione approvati per effetto del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani tra il 2014 e 2016, realizzato da LabGov (Università LUISS di Roma) in collaborazione con il TrailLab (Università Cattolica di Milano) e sulle innovazioni di policy che il processo di analisi e sperimentazione condotto nell’ambito di Co-Bologna ha generato nell’ambito della rigenerazione urbana nelle periferie e dell’housing.
A cura di Christian Iaione (Labgov)
Con Elena De Nictolis (Labgov) e Giovanni Giacchini (Comune di Bologna)